domenica 7 febbraio 2010

Beati gli ultimi

Quando aspettavo Pasquins la mia pancia era piccola.

Avendo trascorso i mesi centrali della gravidanza in inverno, chiusa nel giubbotto, ed avendo passato gli ultimi due mesi a letto, credo che i miei vicini si siano accorti che aspettavo un bambino solo quando lo hanno visto in carrozzina.

Comunque io ho sofferto molto per le dimensioni della mia pancia. Sembrava fosse un indice di salute del bambino e soprattutto non c’era occasione in cui non mi venisse fatto notare. Al corso preparto, alcune mamme basse e cicciotelle, con date presunte parto successive alla mia e pance gigantesche, sembrava godessero a farmelo notare e io incassavo pensando “cicce belle…cioè… io sono uno e settanta e quando sono rimasta incinta pesavo (oh..cavolo, cavolo, cavolo, cavolissimo cavolo) 56 kg…a voi ci vuole più tempo a girarvi che a saltarvi anche quando non siete incinte…un motivo ci sarà se avete più pancia” .

Sembrava che l’equazione fosse: pancia grossa=salute.

In effetti me l’hanno talmente tirata che poi sono stata ferma per oligoidramnios (poco liquido)…ma non mi ero accorta che, coi paragoni tra pance, stava iniziando una nuova fase della vita che pensavo di aver abbandonato alle scuole medie: la fase in cui i paragoni diventano fondamentali e ossessivi.

Tutto ciò si è amplificato con la nascita del bambino in un modo del tutto inaspettato.

I primi mesi, infatti, la quantità di grammi che un bambino fa a settimana è uno degli argomenti principali dei discorsi tra mamme. Pensate alle facce che facevano quando dicevo che io la bilancia dopo il primo mese l’avevo rispedita al mittente in quanto mi basavo sul controllo di pipì e cacca fatta, cioè sul principio empirico per cui se qualcosa esce (e usciva a bestia) allora qualcosa entra, cioè il latte era sufficiente.

E poi i percentili….oh mamma…questa invenzione diabolica di chissà quale pediatra, creata apposta per far vantare le mamme di quelli all’80 e far sentire delle tapine quelle in un rispettoso 25.

Andando avanti nei mesi la competizione si è fatta ancora più ardua: prima un bambino gattona, parla, cammina ecc…. più è in gamba.

Questa mi sembra una considerazione veramente inutile e assurda.

I bambini infatti arrivano ai loro piccolo-grandi traguardi seguendo i loro personali tempi. E i loro tempi non possono essere utilizzati per giudicarli, ma solo per essere apprezzati e stimati per ciò che raggiungono.

Pasquins è stato molto precoce a stare seduto, ma è da mo’ che non si schioda da questa posizione, di gattonare o alzarsi non se ne parla. Ma va bene così, inutile spiegarlo a chi fa sempre le solite domande: “gattona?cammina?”

Ma il massimo credo si raggiunga al momento della conta dei denti. Tipico fra le mamme al parco.
Insomma i denti… progressi che non dipendono neanche da una capacità o da un’attitudine…chissenefrega se arrivano prima o dopo….anzi….care mamme di bimbi con gengive vergini, ve lo dice una che allatta uno con 4 incisivi, i vostri capezzoli sono molto molto molto fortunati!!!!

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