mercoledì 28 luglio 2010

Dottore...è grave?

Nonnasuocera è un po' new age.
Nonnasuocera dopo aver insegnato lettere per anni, si è ritirata in aperta campagna vicino a Cortona (dove vive Jovanotti) e con nonnosuocero coltiva olivi ed un immenso orto seguendo i ritmi sacri della natura.
Nonnasuocera non usa tegami antiaderenti perchè nocivi alla salute.
Nonnasuocera non tiene mai i cibi nella plastica .."che rilascia sostanze..".
Nonnasuocera non usa mai medicine che non siano omeopatiche.
Nonnasuocera è una delle poche in italia che riesce a fare così tanta spesa al naturasì da poter prendere i premi del catalogo.
Nonnasuocera se hai mal di testa ti benedice la fronte con i fiori di Bach.
Nonnasuocera mangia solo cibo biologico e aprendo il nostro frigo fa la spunta di quello che è letale per la salute..e francamente ti fa passare la fame.

Nonnasuocera decide quindi di fare a Pasquins un regalo di compleanno veramente originale: una visita da una dottoressa omeopata vegana.
Io non sono contro tali medicine, sono semplicemente ignorante e, come tale, mi sono recata alla visita da tale dottoressa.
Entriamo in questo studio pieno di incensi in ogni angolo. Alle pareti manifesti per massaggi shatzu (si scrive così?), corsi di riflessologia e cromoterapia.
Ci presentiamo alla dottoressa la quale, dopo "Buonasera", le prime parole che mi rivolge sono le seguenti: "Signora, da quanto tempo indossa queste scarpe?"..guardo le mie onitsuka tiger gialle e blu e mi chiedo se da un po' hanno cominciato a puzzarmi i piedi tanto da far quasi svenire la dottoressa vegana.
Rispondo "mah più o meno da mezz'ora".."ah..bene bene..la gomma blocca.."...
"E il bambino?, da quanto ha su le scarpe? ..(e noo porca miseria, le all star rosse da culla sono il mio ultimo acquisto da feticista dei piedi di neonato..queste non puzzano..le tengo come l'oro) "da venti minuti..più o meno""ah..bene bene..perchè la gomma blocca.."...
Ci mettiamo seduti e dopo un minuto in cui la dottoressa si segna il nome del bambino su una cartellina, mi dice che iniziamo la visita. Prendo allora Pasquins e comincio a slacciargli il body, come nelle migliori visite pediatriche.
"Nooo.." dice la dottoressa..."non lo spogli..si sdrai..si sdrai sul lettino..".."ma chi? IO????"
"Sì certo" dice la dottoressa"
Mi sdraio quindi sul lettino tenendo addosso anche le mie tiger, che essendo al piede solo da mezz'ora, mi spiega la dott., non bloccano l'energia. La dott. mi porge Pasquins e mi dice di tenerlo il più possibile adagiato sul petto. Ovviamente Pasquins a quel punto comincia a berciare (piangere forte per chi non è toscano). La dott. mi dice di toccare l'urlante Pasquins prima sul naso, poi sulle orecchie, poi sulla fronte, poi sulla pancia e poi sui bronchi e, per ogni parte del corpo che toccavo dovevo fare forza con la mia gamba che era spinta in senso opposto dalla dottoressa vegana.
Quindi, dopo 5 minuti in cui stavo sdraiata su un lettino, con un pupo urlante sul petto e una gamba alzata per aria..è arrivato il responso della dottoressa: "il bambino ha il naso chiuso"...

eh..beh..ce voleva la dottoressa vegana......

martedì 20 luglio 2010

Romagna mia

La Romagna è una terra veramente speciale.
Le spiagge della Romangna sono un tripudio di bambini, da zero a 90 anni.
Su tutte le spiagge della Romagna ci sono giochi fantastici per bambini: non solo banali altalene, ma gonfiabili e tappeti per saltare.
Negli alberghi della Romagna ti fanno anche il brodino vegetale, per chi non avesse ancora finito lo svezzamento.
In Romagna il personale degli alberghi è cordiale ed abituato a famiglie con mimmi.
Il mare della Romagna (ok ok..non è l'isola d'Elba, e qui torno campanilista) è piatto e profondo due spanne e per i bimbi, questo, è una libidine...ù
Una vacanza in Romagna non ti fa spendere un patrimonio.

No...non mi sta pagando l'ente turismo della Regione Emilia Romagna...semplicemente per la prima vacanza al mare di Pasquins siamo stati a Rimini con i nonni ed i cugini..ed è stato fantastico!!

mercoledì 26 maggio 2010

Ma è vita questa? (sentirsi sempre in difetto)

Nel posto dove lavoro l’orario ufficiale è dalle otto fino alla fine di tutto il lavoro; il che ha voluto dire, alle volte, stare in ufficio dalle 8 di mattina alle 8di sera.
Per la Genesi il lavoro è una punizione divina che deriva dal peccato originale ed io, che faccio catechismo, non posso che concordare con questa visione del lavoro.
Nei primi tre anni di lavoro mi sono adeguata a questo tipo di vita.
Ho fatto innumerevoli ore di straordinario e non uscivo dall’ufficio se non avevo finito tutto, benché molte cose potessero benissimo essere rinviate al giorno successivo.
Ho quindi passato tre anni a confrontarmi più con i programmi di office piuttosto che con persone umane.
Ok, avevo una vita diversa e quindi andava bene così.
Da quando è nato Pasquins non posso più permettermi di fare straordinari, quindi, me ne vado alle 16,00 pregando di non incontrare uno dei capi e lasciando sulla sedia un maglione o qualche altro capo d’abbigliamento, sperando che se passa qualcuno possa pensare che sono in bagno ;-)
Da quando è terminato il cosiddetto orario “allattamento”, che permette di lavorare 5ore e mezzo anziché 7 ore e mezzo, ritorno a casa alle 16 e 30 e mi restano solo 4 ore per stare col mio bimbo.
Praticamente, quando sono a lavoro mi sento in difetto perché non resto in ufficio quanto sarebbe richiesto per fare carriera e quando sono a casa mi sento in difetto perché passo poche ore con mio figlio.

Ma che è vita questa?

venerdì 14 maggio 2010

Omertà

Dopo aver avuto un figlio ci si rende conto che esiste un patto tacito per cui molte, moltissime cose sulla maternità vengono tenute nascoste da secoli.
Non si sa perchè ai corsi preparto non si parli dell'immane stress fisico e mentale che è l'allattamento (e ve lo dice una che non ha avuto ragadi, poteva allattare due gemelli ed ha allattato fino a 15 giorni fa).
Nessuno dice che i neonati non sono esseri che dormono e mangiano: sono esseri che mangiano ogni ora e dormono al massimo 45 minuti...i primi tempi.
Nessuno dice che non dormire, anche se solo per qualche mese, delibita il corpo e la mente.
Questi sono esempi banali, semplici. La lista sarebbe molto lunga.
Ciò su cui mi soffermavo a pensare in questi giorni è sul motivo per cui esiste questa omertà nei confronti della maternità.
Manco ho iniziato a pensare a questo che mi sono resa colpevole dello stesso reato che denuncio qua sopra.
Pochi giorni fa, infatti incontro, sotto casa, I., una vecchia compagna di liceo.
"oh ciao..come va? come non va? che fai nella vita?" "ma dai lavori qui"..."ma pensa non ci siam più viste" ecc..ecc....dopo questa serie di convenevoli, I. fa tanti complimenti al buon Pasquins che assisteva alla scena dal suo fiammante passeggino rosso.
A quel punto I. mi fa: "sai ...anch'io aspetto un bambino".
Io: "ma dai..ma che bello...ma sei all'inizio...ma come sei in forma...ma che bella notizia..."
A quel punto I. mi gela con questa domanda: "senti...Katefox...ma..è vero che dopo il bambino..cambia tutto?"
Ha detto proprio così "CAMBIA TUTTO?"
Ma non solo, ha precisato : "cioè, è vero che poi non si esce più la sera? che non viaggi più?"
In quel momento avevo la possibilità di spadellarle in faccia tutta la verità: "sì...cambia tutto: il rapporto di coppia entra in un frullatore per essere sezionato e ricompattato in modo tutto diverso. I viaggi...i viaggi i primi tempi neanche hai voglia di farli, sei sfinita e poi 'ndo vai se allatti? non ti puoi allontanare più di un'ora..., la sveglia suona sempre alle 7..anche il sabato e la domenica..." e così via.
Non l'ho fatto. Anzi ho detto che ormai viaggiare con i bambini è sempre più semplice, che i tempi duri sono i primissimi, poi no..e cose del genere.
Mi sono anch'io trasformata in una mamma omertosa.
E così I., quando il pupo la costringerà a rinviare il viaggio alle Maldive per qualche mese, penserà a me e dirà "ma che cavolo diceva quella?".

Ora, ammetto di avere un po' esagerato.
Quello che mi chiedevo era solamente perchè alcuni aspetti della maternità vengano sempre un po' taciuti.
L'incontro con I. è stato invece molto piacevole. Inoltre non avrei mai voluto ricoprirla di lamentele da baby blues.
Non averei voluto e non l'ho fatto perchè la realtà è che penso che un bambino ti cambi la vita....ma non si vive tutto come una rinuncia terribile. E sì, le cenette a due non sono tutti i fine settimana, ma non te ne importa poi tanto perchè quella volta che la organizzi poi il pupo ti manca da impazzire. Che ormai siete una famiglia e cominci a ragionare per tre e non per due e che quest'estate invece che alle Eolie si va a Rimini e non vediamo l'ora di partire. Che ti ricordi benissimo di quando eravate in due e uscivate tutti i fine settimane ma che non ne potevi più di quella luna di miele prolungata a oltranza. Che tutto diventa una gioia incredibile e che il parto lo rifaresti tutti i giorni e che il prossimo lo allatto lo stesso e che e che e che....si potrebbe continuare la lista all'infinito e metterla accanto alla lista delle cose non dette e vedere che non c'è storia...in confronto sono bischerate...

martedì 11 maggio 2010

Stress post traumatico da nido

Ci sono dei giorni in cui penso di essere la persona meno adatta a fare la mamma.
L'ho pensato quando l'allattamento mi faceva fatica e non dolcezza.
L'ho pensato quando non dormivo mai e mi trascinavo stancamente, sognando una giornata di ferie dal lavoro mammesco.
L'ho pensato quando sono tornata a lavoro e ho sofferto il primo distacco da Pasquins.
Lo penso in questi giorni in cui stiamo affrontanto l'inserimento al nido.
Io spero, un giorno, di rileggere questo post e dirmi sorridendo "erano solo i primi tempi, poi tutto si è sistemato".
Lo spero fortemente perchè questo inserimento mi sta ditruggendo.
Già due settimane fa, al pensiero dell'asilo, ho cominciato a soffrire di insonnia. Non che sia una novità per me: quando sono tesa, mi sveglio alle 5 e mi riaddormento solo alle 7 e la sveglia suona alle 7,15. Ma fare così da 3 settimane mi sta debilitando.
Appena lascio Pasquins al nido devo correre in bagno perchè la mia pancia, evidentemente, somatizza il trauma che è vedere Pasquins che urla in braccio alla tata. E non me ne frega una mazza se dopo due minuti non piange più.....
Le ore che la gente comune definisce "libere", ossia quelle in cui Pasquins è al nido, per me sono una tortura. Per non pensare a Pasquins e quindi non piangere, mi dedico alla casa e allo shopping.
Oggi ho speso l'equivalente della retta mensile del nido per un vestito di Dolce e Gabbana da sfoggiare ai 3 matrimoni a cui sono invitata questa estate...vabbè lo shopping come aiuto psicologico, ma purtroppo penso che, quando Mitch vedrà l'estratto della carta di credito, non servirà a nulla dirgli che era una botta di ossitocina che mi seriva per affrontare l'asilo nido....
Infine Pasquins non sembra proprio abituarsi a questa nuova vita: tutte le volte che vado a prenderlo lo trovo sempre urlante e singhiozzante e ancora non ha mai voluto mangiare nulla, cosa molto strana per uno che divorerebbe anche il tavolino.
Insomma, vedo tutto grigio, anzi nero e non vedo la luce in fondo al tunnel e mi sono rotta le scatole, non ne posso veramente più della fatidica frase "guarda che il bambino lo percepisce"
Eccheppalle: e la mamma è ansiosa "il bambino lo percepisce" e la mamma è stanca "e il bambino lo percepisce" e la mamma è preoccupata "e il bambino lo percepisce".
Non solo sto male, ma devo anche fare finta di nulla.

Quanto vorrei poter realizzare l'idea che ci viene sempre in mente parlando con le amiche: una di noi ha una casa molto grande e con le dovute accortezze il Comune permette di aprire asili nidi domiciliari fornendo anche la maestra.
Quanto sarebbe bello sapere Pasquins a casa con bimbi che conosce e che conosco e in una casa che conosco.
Io poi avevo anche in mente il nome per il nostro nido casalingo. Un nome un po' diverso dai soliti "dolce nido" "bubburubbù" "la paperella felice" e "l'orsetto rosa"; avevo in mente un nome realistico, che potesse veramente rendere l'idea di quello che si apprende all'asilo nido. Avevo pensato di chiamarlo "Asilo nido- la casa dello streptococco"...che ne dite?

giovedì 6 maggio 2010

Il bulletto del quartierino

Da quando Pasquins era piccolino l'ho sempre portato fuori tantissimo. Perchè è divertente, perchè "fa vitamina D", perchè quando era piccino l'aria lo "coceva" (come dice mia nonna) e quindi dormiva un po', ma soprattutto fuori si riusciva a distanziare le poppate per un tempo superiore all'ora!!
Quindi Pasquins è sempre stato abituato a stare nel passeggino e a girellare qua e là e forse è per questo che durante le passeggiate è sempre stato buonissimo: o dormiva o guardava il mondo dal suo oblò.
Stava così buono che spesso mi sono sentita dire frasi simpaticissime tipo "pare imbalsamato" "i maschi sono sempre più tonti delle femmine" e infine la fatidica frase: "vedrà che al nido si darà una svegliata"!
Io ci ridevo un po' su perchè comunque nessuno sapeva come era veramente Pasquins, ossia un bambino che dormiva non più di due ore di fila anche di notte, che urlava come un aquila per ogni poppata e che rideva tanto sia con babbo che con mamma.
La cosa buffa è successa da quando, da un po' di tempo, Pasquins si interessa sempre più ai giochi: fa le torri con i cubi, mette nelle scatole gli oggetti per poi levarli e rimetterli cento volte, fa qualche verso di animale...
Tutto questo è molto bello. Ciò di cui non ci eravamo accorti è che Pasquins è però terribilmente geloso dei suoi giochini, anzi non solo dei suoi: è geloso di tutti i giochini!
Se infatti Pasquins si trova su un pratino insieme ad altri bambini coetanei, si muove in direzione di tutti i giocattoli esistenti e se li accaparra: li prende, li strappa di mano agli altri, fa il verso del leone in faccia ai poveri bambini derubati e li fa piangere. L'altro giorno ha fatto piangere pure il cugino G. che ha 22 mesi ed all'80 percentile di peso ed altezza....
Insomma io e Mitch ci siamo trovati in situazioni imbarazzanti e Mitch era senza parole perchè a tutto pensava fuorchè di avere un figlio bullo.
Ok, ok, ok, è un po' presto per pensare che sia un po' bulletto, probabilmente è una fase e lo verificheremo, però siamo rimasti senza parole quando un'amica comune, dopo un pomeriggio passato insieme al parco ci ha detto "dai...vedrete che si calmerà, se va al nido, vederete che si tranquillizzerà..."
Quindi in pochi mesi abbiamo raccolto consigli non richiesti completamente opposti....chissà adesso che abbiamo iniziato il nido cosa succederà, per ora io ho la colite nervosa ogni volta che lo lascio lì...

p.s. il 4 maggio Pasquins ha compiuto un anno!!!! Sono stati giorni molto pieni, ecco perchè ho latitato.

mercoledì 5 maggio 2010

giveaway - Non vedo l'ora di leggerlo


Segnalo un giveaway imperdibile: il libro di Wonder!!!


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incrocio le dita per me..spero di vincere!