venerdì 26 febbraio 2010

Un figlio di escort

Ho già parlato della maleducazione vesro le donne incinte.
Ora un piccolo aneddoto sulla maleducazione nei confronti delle mamme a spasso con i pargoli.

Mattinata qualsiasi, in un supermercato qualsiasi, io e la mia amica C. siamo in coda alla cassa con tre cretinate in un cestino e 6 chili di marmocchio a testa nel marsupio. Si avvicina un tizio, preceduto da un carrello pieno zeppo di un fottio di roba e ci fa “ohhh…ci so prima io!!!”

Ecco …..il tizio in questione, se la cafonata che ha fatto lui l’avessero fatta a sua sorella o a sua moglie avrebbe fatto venir giù il supermercato a forza di improperi, ma non si è vergognato a passare avanti a due mamme marsupiate o per lo meno a dire che, cortesemente, ci lasciava passare…

Che dire? Il mondo è pieno di figli di escort……

giovedì 25 febbraio 2010

Santi nonni, santa pazienza

“Come sei fortunata Katefox ad avere i nonni sempre disponibili a tenere Pasquins”

Non passa giorno che io non mi senta ripetere questa frase che è sicuramente una grande verità.
Infatti, quando la mattina esco per andare a lavoro sono triste, ma tranquilla perché so che Pasquins sta con persone che lo amano tantissimo e quindi, posso lavorare sapendo che sarà accudito e coccolato. E questa è la cosa più importante.
Inoltre, quando sento quanto spendono le amiche per una baby- sitter o per il nido sono felice di poter spendere quei soldi risparmiati, in altre cose.

Però……
Con la nascita di un bambino tutti quei rapporti che ti eri lasciata alle spalle con una convivenza o con il matrimonio, ritornano prepotentemente a far parte della tua vita. E ritornano trasformati, modificati da quella nuova piccola vita che catalizza tutta la nostra esistenza.

Io ho sempre avuto un ottimo rapporto con i miei genitori. Nei nostri tre anni di matrimonio senza figli li vedevamo ogni tanto e sempre con piacere, anche perché abitavano vicino a noi, ma non erano mai una presenza ingombrante.
I genitori di Mitch per motivi di lavoro vivono fuori città per gran parte dell’anno e quindi li sentivamo poco e li vedevamo ancora meno.

Adesso invece in casa mia, dalle 8 di mattina c’è sempre una nonna:
- la Nonnasuocera: esperta di omeopatia, cibi biologici, vita naturale che è fonte di notizie interessanti e utili per la dieta e la salute di Pasquins, ma che è anche la nonna che se mi vede bere il mio aperitivo a base di Coca Cola me la fa lunga due ore sul fatto che “se metti in quello schifo un pezzo di carne domattina non lo ritrovi…”. Che è sempre solerte e attiva, ma che in questo modo diventa anche distratta e semina vestiti e giocattoli ovunque….
- La Nonnamamma: la quale ha altri tre nipoti oltre a Pasquins e che sta sempre tesa e calcola i minuti trascorsi con i singoli nipoti perché non vuole far passare avanti nessuno. Che è sempre preoccupata che Pasquins si annoi o pianga e quindi lo tiene sempre in collo e non lo fa mai dormire perché se lo mette nel lettino e lui fa nghe nghe due minuti lei dice. “sai urlava”…

Sono ovviamente cose che noto e che mi infastidiscono quando sono stanca e torno dal lavoro. E questo post serve solo da minimo sfogo e per sdrammatizzare quelli che non sono certo problemi.
Lasciare un bambino a qualcuno che non sei te è sempre fonte di un minimo d'ansia e comporta una buona dose di pazienza e la realtà è proprio quella che mi dicono tutti i giorni, ossia che siamo veramente molto fortunati e che, forse, la coca cola è vero che non fa tanto bene!!!

mercoledì 24 febbraio 2010

Give away mercatino dei piccoli

Chissà se stavolta il random.org mi aiuterà a vincere il give away...

questo è veramente carino..Pasquins apprezzerebbe tanto tanto...

ecco il link per chi vuole provare..........

http://mercatinodeipiccoli.com/2010/02/19/un-giveaway-a-somewherecity/

domenica 21 febbraio 2010

Il virus, il Dottor House e il lavoro

Lunedì scorso, ore 7 del mattino, allatto Pasquins e poi me lo porto in cucina per compagnia durante la colazione.
All’improvviso fa una faccia strana, emette un grugnito, un rantolo ed improvvisamente butta fuori dalla bocca tutto il latte da me prodotto e da lui pochi minuti prima ingurgitato.

Il primo virus vomitino di Pasquins.

Scusate, lo so che fa schifo, ma io sono rimasta inebetita come davanti alla famosa scena dell’esorcista.
Vado a lavoro; alle ore12,00 telefonata della Nonnasuocera: ha vomitato il pranzo.
Torno a casa, Pasquins ha 38.2: borda…tachipirina.
Vado alla coop, faccio la spesa, preparo la cena.

Martedì, ore 10 del mattino
, mentre io sono a lavoro, Mitch viene operato al menisco: un po’ come Totti, solo che io non sono Ilary e lui non ha lo stesso conto in banca di Totti.

Alle 14 sono da lui in clinica a fargli compagnia.
Alle 15,30 torno a casa e trovo Pasquins sveglissimo e con febbre: riborda…tachipirina.
Alle 18,00 torna a casa Mitch con ginocchio “nuovo”, ma con stampella e ancora claudicante: praticamente sembra di vivere col Dottor House.

Pasquins è ridotto un cencino, piange per qualsiasi cosa, non mangia e in più vuole sempre stare in collo. Così viviamo tipo koala e intanto preparo la cena, pulisco, metto a posto.
Ritorno alla coop a fare altra spesa.
Mitch non si muove, gli passo i vari telecomandi per vedere la tv e lo aiuto nei piccoli spostamenti. Vado in farmacia e gli compro le medicine. Non può tenere Pasquins in collo, lo tengo io.

Mercoledì ore 7,30
..è arrivata anche la diarrea…povero Pasquins. Richiamo la pediatra: rincarare la dose di fermenti lattici. Pasquins non mangia da ieri e si arrabbia per qualsiasi cosa.

Giovedì
idem come sopra, ma la sera Mitch mi dice: “Ti vedo stanca, perché domani non prendi un giorno di ferie?”

“MA CCHE SE' GRULLO?????????, io a lavoro mi riposo!!”

mercoledì 17 febbraio 2010

LO FO DA MEEEEEEEEEEEEEEEE!

Mi dicono che sono troppo critica con gli uomini….ma è una settimana che vivo con uno piccolo che ha il virus vomitino ed uno grande che è stato operato al ginocchio ed è immobile in casa…insomma………… cercate di capirmi!!!!
Oggi, infatti, vorrei soffermarmi sul fatto che le donne hanno preso una laurea apposta per miriadi di cose……
Se, infatti, avete la malaugurata idea di affidare ad un uomo, non solo due compiti differenti, ma anche nuovi….beh allora vi siete cacciate in un mare di guai.
Le donne si trovano ogni giorno a dover fronteggiare nuove sfide: capire come funziona il cuocipappa della chicco, inserire nelle narici di un neonato le goccine di fisiologica cercando di spruzzarle nel naso e non negli occhi, caricare e mandare una lavatrice nuova a mezzo carico, a 40 gradi, con l’ammorbidente, ma senza la candeggina e a lavaggio normale.

Ciò che agli uomini risulta incredibile è che..udite udite..alle donne come fare queste cose non lo spiega nessuno.
Infatti se affidate ad un uomo una delle attività sopra elencate verrete sommerse di domande che iniziano sempre con “come si fa….?”
L’apoteosi del “come si fa” si raggiunge quando affidate per la prima volta ad un babbo i compiti da babbo.
Io e Mitch facciamo il bagnetto a Pasquins prima della cena, nostra e sua. Pertanto alla fine del bagnetto, è necessario cominciare a scaldare le cene, apparecchiare la tavola e ovviamente e contemporaneamente vestire pasquins.
Se io faccio tutte le cose in serie finisce che ceniamo alle dieci, quindi il solerte Mitch si offre sempre amorevolmente di svolgere qualcuna delle incombenze.
Pensando che possa fargli piacere, decido di affidargli l’asciugatura, impannolinatura, impigiamatura del piccolo e vado a preparare la cena.
La nostra casa, grazie a Dio è piuttosto grande: il bagno e la camera di Pasquins sono in fondo al corridoio mentre la cucina è all’inizio, entrando in casa, sulla destra, quindi per parlarsi da una stanza all’altra serve il megafono o sennò, in mancanza, si urla.
Ecco quello che succede quando io preparo la cena e Mitch si dedica a Pasquins:
Il grassetto è urlato, il corsivo pensato
M- Kateeeeeeeeee?
M- Kateeeeeeeeeeee?
K- Sììììììììììì? Dimmi?
M-gli metto il pigiama????????????????
K- (sono le 20,00..mi pare ovvio) Sìììììììììììììììì
M- qualeeeeeeeeeeee?
K- quello nel cassetto, quello celesteeeeeeeeeee
M- quale cassettoooo?
K (la roba di Pasquins sta sempre nel medesimo cassetto..) il primooooooooooooo
M- e i calzini sotto glieli mettooooooooooooo?
K- sìììììììììììììììììììììììììììì
M- qualiiii????????
K- quelli bianchiiiiiiiiiiiiiiiiii
M- dove sonoooooooooo?

A quel punto le tonsille stanno per uscirti dalla gola, la cena non riesci a prepararla e l’unica frase di senso compiuto è “VA BENE LASCIA PERDERE..LO FO DA ME”
LO FO DA ME LA LAVATRICE
LO FO DA ME LA PULIZIA DEL BAGNO
LO FO DA ME LA CENA
LO FO DA ME LA VESTIZIONE DEL BAMBINO

Con un LO FO DA ME perderete tempo ma non dovrete spiegare ad uomo in pochi minuti ciò per cui avete preso la laurea apposta.

domenica 14 febbraio 2010

Pros and cons

Ringraziando il cielo ho evitato la depressione post-partum.
Però, non ho evitato un’altra forma di malessere: la depressione pre-lavorum.
Si tratta ovviamente di una patologia da me ironicamente coniata e volta a descrivere quel senso di tristezza che ho provato quando sono dovuta tornare a lavoro.
Penso che questa depressione pre-lavorum sia dipesa dal fatto che i mesi di maternità obbligatoria, con qualche aggiunta di facoltativa, sono letteralmente volati.
Complice è stato il fatto di averli trascorsi in un momento bellissimo dell’anno. Infatti, se mai progettaste di avere un bambino, vi consiglio di darci sotto ad agosto, in quanto maggio per far nascere il pargolo è un mese perfetto: le giornate sono lunghe, ma non calde; arriva la bella stagione e si può stare fuori a lungo; ma soprattutto, dopo poco ci sono le vacanze anche per i babbi e quindi la possibilità di farsi aiutare e di riposarsi un minimo in posti rilassanti.
Poi arrivano settembre e ottobre: a Firenze c’è ancora un clima mite ed io, Pasquins e le mamme conosciute al parco ce la siamo proprio spassata. Abbiamo chiacchierato ai giardini, fatto shopping, preso caffè al sole, parlato male dei mariti, sfogate delle suocere e delle fatiche mammesche…
Poi però è arrivato l’autunno e con questo il conto alla rovescia, le code all’inps, le telefonate organizzative al capo, le telefonate alle colleghe concluse con “ci vediamo presto”.......

Era arrivato il momento: il ritorno in ufficio.

Avevo passato gli ultimi due mesi di gravidanza sul divano ad ascoltare i movimenti di Pasquins; i sei mesi successivi, causa allattamento, non mi ero potuta mai allontanare più di tre ore consecutive. Avevo passato le mie giornate sempre col mio bambino, vedevo i suoi enormi progressi ed i miei piccoli passi avanti.
E ora? dovevo cominciare a staccarmi da lui: qualcuno mi avrebbe sostituita per qualche ora, per la passeggiata del mattino, per il pranzo, per il riposino…..e sì, anche gelosia, per ora uscita fuori solo nei confronti di mio marito, faceva capolino nel rapporto con mio figlio e rendeva ancora più difficile il distacco da una vita che mi piaceva molto.

E’ un mese e mezzo che sono tornata a lavoro. Non ho ancora metabolizzato il fatto, ma la nostra vita ha acquisito una certa routine che pare funzionare.

E’ quindi giunto il momento per trovare i lati positivi del rientro in ufficio…perché vanno trovati…vanno assolutamente trovati….

Pertanto ecco la lista dei PROS DEL RIENTRO IN UFFICIO:

- parlare qualche ora con persone alte più di 70 cm, può essere rilassante;
- ricominciare a parlare di diritto ed anche in lingua inglese può essere utile per ricordare che c’è stata tutta una vita, prima dei 30 anni, quasi interamente dedicata allo studio..e ti piaceva;
- dover indossare abiti diversi dalla tuta, doversi truccare un minimo, ti fa ricordare che sei una donna..e che non sei poi così male….;
- avere un lavoro che svolgi alla scrivania ti permette di mettere addirittura le scarpe col tacco…e questo..beh questo è il massimo…. ti fa sentire quasi Carrie di sex and the city che indossa delle Manolo Blahnik;
- prendere il caffè con le colleghe per sparlare dei capi e dei look delle altre colleghe….non ha prezzo…!

E poi???? Dunque dunque, mumble mumble….non dimentico qualcosa?

Ah ovviamente sì…..il PROS PIU’ PROS di tutti è decisamente il mitico 27 del mese!!!!

sabato 13 febbraio 2010

E SI PROVAN TUTTE!!

Tentiamo di nuovo la fortuna, questa volta con mammagiramondo!

ecco il link


http://mammagiramondo.blogspot.com/2010/02/giveaway-di-carnevale.html#links

UFFICIALE E POCO GENTILUOMO

Provengo da una famiglia in cui mio padre ha sempre fatto passare avanti le signore. Ricordo, come fosse ora, una messa di mezzanotte piena zeppa di gente; io e i miei genitori eravamo arrivati per tempo per trovare un posto e ricordo mio padre alzarsi per far sedere una donna incinta arrivata allo scoccare della mezzanotte e lui in piedi per tutta la durata della funzione.

Forse è per questo che sono rimasta colpita dalla maleducazione incontrata in questi mesi nei confronti delle donne incinte e delle mamme a spasso con i mimmi.

Per esempio, quel giorno all’inps.

Premetto che io odio tutti i posti in cui devi attendere il turno allo sportello con in mano un bigliettino con codici tipo GHDJ65, CHU43, DHJDF78, ma questo è un problema mio.
Comunque, mi siedo col mio pancione di otto mesi sulle scomode sedie delle inps con il mio bigliettino recante il codice HDJ32 e attendo pazientemente il mio turno……
Bbbbippp HDJ31…urka, hanno chiamato il numero prima del mio…bene…tra poco sta a me…bbbbbbbbip…HDJ32..ah che fortuna, il tizio prima di me non c’è….sta a meeee…eccomi..arrivoooooo!
Mi alzo scattante (‘zomma…scattante per quel che può scattare una che sembra che abbia dimenticato che i cocomeri si mangiano a fette) e arrivo allo sportello.
Comincio ad esporre il mio caso ed ecco che arriva HDJ31…sììììì arriva il tizio che era prima di me in base agli stupidi codici e che si era addormentato sul water, acceso una sigaretta, rotto le balle… non so…insomma il tizio che quando era stato chiamato non si era presentato e che per me ormai aveva perso la sua occasione.
Invece HDJ31 dice di essersi allontanato solo un attimo e che c’era lui prima di me.
Lo guardo incredula, porca miseria, HDJ31 che cavolo dici??? Primo, hai dormito e poi, non lo vedi che sono incinta??????
Niente, di fronte all’omertoso silenzio dell’intendente inps, me ne torno sulle seggioline scomode ad aspettare che HDJ31 finisca i suoi porci comodi.

Questo è uno dei numerosi episodi di scarsa gentilezza a cui ho assistito in questi mesi, e mi colpisce. Mi colpisce come il fatto che, per lo meno a Firenze, nei posti macchine per famiglie all’ikea, difficilmente si vedono parcheggiare babbi e mamme con bambini al seguito.

Ancora una volta, quindi, come dice Margaret Mazzatini, la speranza è dei figli: la speranza che divengano uomini e donne capaci di atteggiamenti gentili e cortesi nei confronti delle donne, dei disabili, degli anziani insomma, la speranza che divengano uomini e donne capaci di fare piccoli grandi gesti di civiltà.

giovedì 11 febbraio 2010

give away bismama!!

Il kit per il piedino o la manina di Pasquins lo vogliooooooo!

ecco l'indirizzo se volete anche voi fare impronte dei vostri mimmi...


http://bismama.blogspot.com/2010/01/my-first-blogcandy-handprint-of-your.html

mercoledì 10 febbraio 2010

"La donna, la donna, la donna..o l'omo?" (Benigni, Berlinguer Ti Voglio Bene)

Si parte da un assunto inconfutabile: non si può dare ad un uomo più di un compito alla volta.
Mi spiego con un banale esempio: l’altra sera era quasi ora di cena ed ero veramente stanca. I capelli approssimativi e sconvolti dal clima umido di questi giorni, la faccia bianca e qualche zona necessitante di ceretta. Necessitavo di una doccia.
Non faccio mai coincidere la doccia con l’orario di cena perché questo causa, di solito, sconvolgimenti organizzativi paurosi.
Ma non resistevo. Quindi metto sul fuoco due hamburger (cioè due banalissimi hamburger, non un’anatra da farcire, cucire, condire e cuocere) e faccio a Mitch il seguente annuncio: “faccio una doccia, puoi tenere Pasquins apparecchiare e seguire gli hamburger?”
In quel momento ho letto nella faccia di Mitch il panico; Mitch è un marito e un padre straordinario, ma fa una cosa alla volta e, in quanto uomo, per lui è inconcepibile pensare due cose insieme e gestirle contemporaneamente.
Cioè, un uomo legge la gazzetta e pensa al campionato (al massimo a tale attività può legare una seduta riflessiva nel wc), un uomo mangia e pensa al cibo, un uomo lavora e pensa al lavoro, guarda un film e pensa alla trama.
Lo so lo so, c’è una cosa che l’uomo riesce a fare insieme a qualsiasi attività: pensare al sesso, ma questa è un’altra storia.
Una donna no. I neuroni di una donna non risposano mai: una donna fa sempre due o tre cose insieme, riesce a far ridere il bambino mentre segue il cibo che cuoce, mentre affetta la verdura e parla col cordless tenuto fra l’orecchio e la spalla.
Ecco perché le donne hanno sempre le mani con bruciature da ferro da stiro o forno, con tagli causati da affettatrici e coltelli…perché le donne, le mogli, le mamme fanno sempre mille cose insieme.
Siete d’accordo con me?

lunedì 8 febbraio 2010

incrociamo le dita

Voglio vincere il give away!!

se anche voi volete tentare la fortuna random..ecco il link

http://mercatinodeipiccoli.com/2010/02/01/il-giveaway-con-il-pon-pon/

domenica 7 febbraio 2010

Beati gli ultimi

Quando aspettavo Pasquins la mia pancia era piccola.

Avendo trascorso i mesi centrali della gravidanza in inverno, chiusa nel giubbotto, ed avendo passato gli ultimi due mesi a letto, credo che i miei vicini si siano accorti che aspettavo un bambino solo quando lo hanno visto in carrozzina.

Comunque io ho sofferto molto per le dimensioni della mia pancia. Sembrava fosse un indice di salute del bambino e soprattutto non c’era occasione in cui non mi venisse fatto notare. Al corso preparto, alcune mamme basse e cicciotelle, con date presunte parto successive alla mia e pance gigantesche, sembrava godessero a farmelo notare e io incassavo pensando “cicce belle…cioè… io sono uno e settanta e quando sono rimasta incinta pesavo (oh..cavolo, cavolo, cavolo, cavolissimo cavolo) 56 kg…a voi ci vuole più tempo a girarvi che a saltarvi anche quando non siete incinte…un motivo ci sarà se avete più pancia” .

Sembrava che l’equazione fosse: pancia grossa=salute.

In effetti me l’hanno talmente tirata che poi sono stata ferma per oligoidramnios (poco liquido)…ma non mi ero accorta che, coi paragoni tra pance, stava iniziando una nuova fase della vita che pensavo di aver abbandonato alle scuole medie: la fase in cui i paragoni diventano fondamentali e ossessivi.

Tutto ciò si è amplificato con la nascita del bambino in un modo del tutto inaspettato.

I primi mesi, infatti, la quantità di grammi che un bambino fa a settimana è uno degli argomenti principali dei discorsi tra mamme. Pensate alle facce che facevano quando dicevo che io la bilancia dopo il primo mese l’avevo rispedita al mittente in quanto mi basavo sul controllo di pipì e cacca fatta, cioè sul principio empirico per cui se qualcosa esce (e usciva a bestia) allora qualcosa entra, cioè il latte era sufficiente.

E poi i percentili….oh mamma…questa invenzione diabolica di chissà quale pediatra, creata apposta per far vantare le mamme di quelli all’80 e far sentire delle tapine quelle in un rispettoso 25.

Andando avanti nei mesi la competizione si è fatta ancora più ardua: prima un bambino gattona, parla, cammina ecc…. più è in gamba.

Questa mi sembra una considerazione veramente inutile e assurda.

I bambini infatti arrivano ai loro piccolo-grandi traguardi seguendo i loro personali tempi. E i loro tempi non possono essere utilizzati per giudicarli, ma solo per essere apprezzati e stimati per ciò che raggiungono.

Pasquins è stato molto precoce a stare seduto, ma è da mo’ che non si schioda da questa posizione, di gattonare o alzarsi non se ne parla. Ma va bene così, inutile spiegarlo a chi fa sempre le solite domande: “gattona?cammina?”

Ma il massimo credo si raggiunga al momento della conta dei denti. Tipico fra le mamme al parco.
Insomma i denti… progressi che non dipendono neanche da una capacità o da un’attitudine…chissenefrega se arrivano prima o dopo….anzi….care mamme di bimbi con gengive vergini, ve lo dice una che allatta uno con 4 incisivi, i vostri capezzoli sono molto molto molto fortunati!!!!

sabato 6 febbraio 2010

Le verità nascoste-parte seconda..ovvero Estivill santo subito!

Dal 2 maggio al 25 novembre 2009 non ho fatto una notte intera di sonno.

Neanche una.

Chi non ha provato una cosa del genere non sa cosa significhi.

Ci sono, infatti, bambini stra-ordinari che da subito dormono sei ore di fila e magari di giorno schiacciano anche un pisolino di tre ore permettendoti di lavarti (cosa non scontata nei primi mesi dopo il parto) o dormire un’oretta.

Poi ci sono bambini ordinari…..e..ovviamente ......Pasquins era così…

I bambini ordinari si addormentano alla tetta e poi, riposti nella cullina con l’accuratezza con cui si maneggia una bomba a orologeria, appena si accorgono che la tetta non c’è, “gli piglia malissimo”, quindi si svegliano e, ahimè, non si riaddormentano da soli, ma vogliono di nuovo la tetta o un babbo che saltella con loro in braccio su e giù per la stanza.

Ecco…..ai corsi e nei libri, in merito alle vostre nottate bianche, vi diranno che i risvegli nei neonati sono fisiologici….

Sì. E’vero. Pretendere che un cucciolo che è stato nella pancia della mamma per mesi abbia i ritmi di un adulto è del tutto fuori luogo.

Nonostante ciò, quando incontro persone che sostengono che l’allattamento è un momento magico e rilassante e che non dormire per allattare e cullare è fisiologico e necessario…beh mi arrabbio come una bestia…

Non dormire è deleterio. E’deleterio per il rapporto di coppia, perché alle due di mattina o alle tre o alle quattro il vostro compagno vi sembrerà pieno di difetti e il giorno dopo lo insulterete (se ancora non lo avete fatto di notte) per qualsiasi cosa.

Ma è deleterio anche per il rapporto con il bambino. Nei giorni in cui non dormivo neanche 4 ore penso che Mitch mi telefonasse da lavoro solo per accertarsi che non avessi gettato Pasquins dalla finestra……

Comunque, noi ogni mattina accendiamo un cero ad Estivill, nel senso che abbiamo risolto il problema insonnia con il metodo fate la nanna….
Non mi soffermo qui a discutere sulla bontà o meno di tale metodo, magari lo farò su un altro post…

Dico solo che, sebbene il sonno di un neonato non possa somigliare in tutto e per tutto a quello di un adulto, ogni coppia dovrebbe trovare un metodo per risolvere l’insonnia del proprio figlio.
Perché dormire, insieme, marito e moglie, mamma e babbo, nel proprio lettone ed avere il tempo per farsi due coccole o far due parole, ci ha reso genitori più sereni e disponibili. E il nostro bambino ha goduto di tutti gli effetti di un buon sonno ristoratore.

Insomma Eduard Estivill, a noi ,ci ha reso più felici.

giovedì 4 febbraio 2010

le verità nascoste..parte prima

"Pronto?"
"Sì qui è il reparto di ostetricia dell'ospedale X dove lei ha partorito, volevamo farle qualche domanda su come procede l'allattamento di suo figlio"
"(mannaggia a me a quando barro il consenso alla privacy senza leggere mai un tubo)..mi dica.."
"Allatta al seno?"
"Sì"
"in modo esclusivo?"
"Sì"
"Niente aggiunte?"
"no"
"tisane, camomilla?"
"(ma magari la pigliasse..almeno dormirebbe un po' di più) No"
"il ciuccio lo prende?"
"no, lo odia (sob)"
"il biberon?"
"no, lo odia"
"Ha allattato nelle ultime ore?"
"(dunque sono le nove del mattino, stanotte si è svegliato 5 volte e cinque volte l'ho riaddormentato con la poppa...) eeeeehh..a'voglia!"
"Complimenti signora, lei sta portando avanti l'allattamento in modo splendido"
...perchè quest'ultima frase mi è suonata un po' come una presa di culo?
Ora vi dico il perchè.
Mi sembra infatti doveroso avvisare le primipare che, non si sa per quale patto tacito, alcuni aspetti della maternità sono totalmente omessi nei corsi preparto e sono solo oggetto di una mera tradizione orale tra amiche che si ritrovano ai giardini dopo la nascita dei pupi.
Quindi, carissime, avete qui la fortuna di leggere in anteprima ciò che, probabilmente, vi troverete a sostenere sulle panchine di un parchino tra qualche mese.
Cominciamo con alcune piccole osservazioni sull'allattamento.
L’allattamento non è roba adatta a tutte le donne: cioè, da un punto di vista scientifico tutte le donne sono potenzialmente in grado di produrre latte a sufficienza da sfamare due gemelli. In pratica però la buona riuscita dell’allattamento dipende da una molteplicità di fattori ed io non me la sento proprio di biasimare chi, per scelta o per necessità, deve crescere i figli a “stipendio e nidina 1 e 2”.
Io ho avuto la fortuna che Pasquins si è attaccato da solo subito dopo la nascita ed in modo corretto. Non ho mai avuto ragadi e tre giorni dopo la sua nascita siamo tornati a casa coccolati dai nonni e quindi con la possibilità di dedicare all’allattamento tutto il tempo necessario.
Questo però non accade sempre.
Alcuni neonati fanno fatica ad attaccarsi, hanno bisogno di stare in culla termica o semplicemente sotto la lampada per l’ittero e così se ne vanno momenti preziosi per avviare l’allattamento.
E questo è solo l'inizio, altre difficoltà si possono incontrare nel corso dei mesi successivi.
Ci sono infatti bambini che fin dall’inizio puppano ogni tre ore, il resto del tempo dormono e la
notte fanno da subito una ronfata di sei ore.
Ma la maggioranza dei neonati:
-mangiano ogni ora fino al compimento del primo mese..e per ogni ora intendo OGNI ORA, il giorno e la notte…;
- hanno le colichette, preferibilmente durante la notte, e così ti senti in colpa perchè qualsiasi cosa mangi pensi possa trasformarsi automaticamente in aria nel pancino del tuo bimbo;
- al compimento del terzo mese continuano ad avere le colichette o il reflusso o, culo sommo, le colichette e il reflusso..insieme;

Ecco..Pasquins era un bambino così…..ecco perchè quando ho ricevuto la telefonata dall'ospedale averi voluto indietro i soldi del corso preparto (ah..era gratis?), perchè comunque qualche difficoltà nell'allattamento si incontra sempre.

Intendiamoci, ora che Pasquins ha 9 mesi e che lo allatto per le ultime volte, una lacrimuccia di commozione mi scende sulla guancia quando lo attacco….ma

siamo veramente sicure che l’allattamento sia solo un magico momento di tenerezza?...

mercoledì 3 febbraio 2010

oh no un'altra mamma blogger...(eh sì!)


Qui si narrano le avventure di Katefox (la mamma), Mitch Mc Deere (il babbo) e Pasquins (9 mesi)

Io, Katefox, ho 31 anni, sono nata e cresciuta a Firenze.

Sono una moglie da quasi quattro anni

Sono un avvocato costretta a fare l’impiegata per motivi poco originali (“a far l’avvocato prima di guadagnare passa un sacco di tempo..” “non ho parenti che hanno uno studio da lasciarmi..” “a Firenze ci sono 3.900 avvocati per 390.000 abitanti” bla bla).

Sono una mamma da 9 mesi. Sono una mamma che, alla ventottesima settimana di gravidanza, è arrivata balzellante al controllo dal “gine”, convinta di avere l’autorizzazione a lavorare fino all’ottavo mese e invece si è sentita dire che il suo mimmo era in secca, cioè non aveva molto liquido amniotico in cui sguazzare.
Pertanto mi sono ritrovata a passare gli ultimi due mesi di attesa tra il divano ed il letto, con lunghissime giornate divise in unità di tempo come le giornate di Hugh Grant in About a Boy: colazione= 1 unità di tempo, lettura di libro= 1 unità di tempo, telefonata per sfogarmi delle mie sfighe gravidiche= 1 unità di tempo (a volte 2 unità…), puntura di calciparina e ingestione di vasosuprina= 1 unità di tempo.
Il resto della giornata era invece dedicato allo zapping tra programmi altamente culturali come Mattino cinque e Pomeriggio cinque che mi hanno fatto imparare un sacco di cose interessantissime e di vitale importanza su Eva Henger e sulla sua gravidanza contemporanea alla mia (ma ovviamente lei di liquido ne aveva abbbestia) e hanno fatto sì che quando Pasquins, adesso, sente la voce della D’Urso cominci a piangere come un disperato.
In queste giornate di tregenda, però, ho cominciato a frequentare assiduamente il wide world web. Mi sono così imbattuta in forum e blog dove le mamme condividono le proprie vicende di vita ed ho trovato la cosa molto divertente ed utile, in quanto si sa…mal comune…mezzo gaudio.
E così, “cari miei 25 lettori”, ho pensato che anche io, con le mie avventure, avrei potuto intrattenere mamme ferme a letto in attesa dei loro cuccioli, o avrei potuto far sorridere mamme alle prese con i primi difficili mesi coi pargoli, ma soprattutto avrei potuto creare un luogo di scambio di commenti sull’essere, oggi, tutt’insieme, appassionatamente, MAMMA, MOGLIE, LAVORATRICE, SULL’ESSERE DONNA. Ossia su “quel lavoro duro”..che qualcuno deve pur fare!


P.S. grazie al cielo varie “unità di tempo” erano occupate dalla compagnia di mio marito, Mitch Mc Deere (il nome è quello dell’avvocato protagonista de Il Socio) , uomo fantastico e padre eccezionale. Inoltre, grazissime al cielo, nostro figlio, che sembrava volessero far uscire alla 30sima settimana, è nato alla 40 settimana con parto naturale velocissimo e con (si è scoperto solo allora) tantissimo liquido, anzi Cino è nato esattamente alla dpp….se sei una mamma in attesa sai cosa significa…..

p.s. 2..perchè Katefox?…Kate Fox era la protagonista di un telefilm sfigato (Miss Match) che avremo visto in due, in cui Alicia Silverstone faceva l’avvocato….insomma tra tutte le avvocatesse della tv potevo scegliere tra lei e Miranda di Sex and The City, ma la silverstone è più belloccia..!(la vedete nell'immagine)
infine Pasquins…no pasquins è una storia lunga..vi basti sapere che ha un nome reale molto più bello del nickname.