mercoledì 26 maggio 2010

Ma è vita questa? (sentirsi sempre in difetto)

Nel posto dove lavoro l’orario ufficiale è dalle otto fino alla fine di tutto il lavoro; il che ha voluto dire, alle volte, stare in ufficio dalle 8 di mattina alle 8di sera.
Per la Genesi il lavoro è una punizione divina che deriva dal peccato originale ed io, che faccio catechismo, non posso che concordare con questa visione del lavoro.
Nei primi tre anni di lavoro mi sono adeguata a questo tipo di vita.
Ho fatto innumerevoli ore di straordinario e non uscivo dall’ufficio se non avevo finito tutto, benché molte cose potessero benissimo essere rinviate al giorno successivo.
Ho quindi passato tre anni a confrontarmi più con i programmi di office piuttosto che con persone umane.
Ok, avevo una vita diversa e quindi andava bene così.
Da quando è nato Pasquins non posso più permettermi di fare straordinari, quindi, me ne vado alle 16,00 pregando di non incontrare uno dei capi e lasciando sulla sedia un maglione o qualche altro capo d’abbigliamento, sperando che se passa qualcuno possa pensare che sono in bagno ;-)
Da quando è terminato il cosiddetto orario “allattamento”, che permette di lavorare 5ore e mezzo anziché 7 ore e mezzo, ritorno a casa alle 16 e 30 e mi restano solo 4 ore per stare col mio bimbo.
Praticamente, quando sono a lavoro mi sento in difetto perché non resto in ufficio quanto sarebbe richiesto per fare carriera e quando sono a casa mi sento in difetto perché passo poche ore con mio figlio.

Ma che è vita questa?

1 commento:

  1. ciao..noi mamme lavoratrici siamo tutte nella stessa barca purtroppo ..il mio vorrebbe che lavorassi ben oltre le 18 ma da quando ho figli scappo e spero prima o poi di trovare di meglio....

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